La Riserva Naturale del Bosco dei Bordighi si sviluppa
nei pressi della cittadina di Sondrio e presenta un'estensione di circa
50 ettari. Su questo territorio, la cui altitudine varia da 286 a 360
metri s.l.m., crescono e sono osservabili specie vegetali molto antiche
o comunqe rare, che grazie a questo particolare contesto hanno evitato
l'estinzione. Al fine di salvaguardare tale patrimonio naturale e di farlo
conoscere a chi si occupa di materie scientifiche o semplicemente si interessa
dell'ambiente in cui vive, nel 1989 viene istituita tale Riserva ora gestita
Comunità Montana Valtellina di Sondrio.
ASPETTI GEOMORFOLOGICI
La Riserva si estende lungo il fondovalle del fiume Adda, tra il suo corso
attuale e le prime ramificazioni laterali della catena orobica. La parte
pianeggiante è costituita da alluvioni recenti prevalentemente
sabbiose e conoidi di deiezione in corrispondenza dello sbocco delle valli
laterali (Piano, Poratti). Il tratto in pendio, tra gli abitati di Bordighi
e Poratti, è invece formato da depositi morenici di età
pleistocenica (primo periodo dell'età quaternaria, nel quale sono
comprese le glaciazioni e compare l'uomo) e formazioni rocciose metamorfiche
appartenenti agli "scisti di Edolo" (micascisiti muscovitici
a chimismo pelitico di origine molto antica).
La morfologia è in prevalenza pianeggiante (piane di Piano e di
Poratti), ad eccezione degli argini e delle scarpate fluviali, con dislivelli
contenuti (ca. 3-4 m) che permettono il differenziarsi della vegetazione
in base al diverso grado di umidità. Nell fascia che si sviluppa
tra il nucleo di Bordighi e la piana di Poratti il fiume scorre invece
a ridosso del versante, formato da pendii piuttosto ripidi (quasi sempre
con inclinazione maggiore di 30°), con locali affioramenti rocciosi;
il dislivello massimo è di ca. 60 m.
LA VEGETAZIONE
Si tratta di un bosco ripariale, ovvero che si sviluppa lungo le rive
di un fiume, l'Adda per l'appunto. Le specie che qui crescono si differenziano
l'una dall'altra a seconda della vicinanza dalla riva e quindi dell'acqua
disponibile.
Le specie più diffuse sono il salice bianco, alcuni dei quali di
grosse dimensioni, il salice da vimini, il salice ripaiolo, l'ontano bianco
e nero, il pioppo nero, associati ad arbusti quali la sanguinella, il
viburno, la fusaggine, il sambuco. Nell'area si trovano zone prative con
forme di agricoltura di tipo tradizionale e una parte di bosco submontano,
caratterizzato da castagno. Non mancano però alcune zone alterate
con un'alta presenza di specie invasive quali la robinia e il crespino.
Per quanto riguarda la parte pianeggiante dell'area, la cui situazione
è la più frequente che si incontra, troviamo formazioni
forestali di latifoglie caducifoglie mesofile (farnia, carpino bianco)
e da boschi igrofoli (pioppi, salici e ontani). Più ridotte invece
sono le vegetazioni azonali come ad esempio incolti igrofili (cariceti,
canneti). Non mancano pioppeti e i coltivi irrigui, di mais soprattutto,
derivanti comunque da collocazioni artificiali. Lo stesso vale per le
tipologie a struttura lineare, come siepi e filari.
Le zone in pendio, dove minore è la disponibilità idrica
per l'assenza di falda superficiale e le perdite per ruscellamento, si
prestano alla presenza del bosco di latifoglie caducifoglie, tendenzialmente
acidofile, a dominanza di Quercus petraea e Castanea sativa.
Per quel che riguarda la flora troviamo licheni, briofite e piante vascolari.
Vi invitiamo a visitare le pagine del sito dedicate alla cittadina di
Sondrio in cui troverete
consigli per nuove visite culturali ma anche informazioni sulla gastronomia
locale, sui prodotti tipici e sulle manifestazioni della zona. |