Situato
nello storico Palazzo De Simoni (XVIII° secolo), il Museo Civico di
Bormio è stato istituito per volontà dell'Associazione Amici
di Bormio.
E' allestito in quattordici sale che comprendono anche le antiche stalle
e cantine del palazzo e conserva al suo interno numerose testimonianze
della vita e delle tradizioni bormiesi oltre a pregevoli opere artistiche.
All'ingresso hanno trovato collocazione il ritratto di Ignazio Bardea,
sacerdote e storico locale impegnato nelle vicende bormine del 1700, un
ritratto di Alberto De Simoni giureconsulto al servizio di Napoleone (XV°
secolo) ed infine un frammento di affresco del XII° secolo proveniente
dalla Chiesa di Santa Lucia e raffigurante la Madonna, S. Antonio e S.
Cecilia.
Proseguendo nella visita si entra nel salone d'onore avente volta decorata
a stucco dove sono conservati mobili finemente intagliati oltre ad una
copia della Stele di Bormio; rinvenuta a Bormio durante i lavori di demolizione
di un'abitazione è databile intorno al IV° secolo A.C. e raffigura
simboli riconducibili alle acque termali già allora conosciute
per i loro ottimi benefici.
Alcune tavolette per voto provenienti dalla Chiesa del Santo Crocefisso
sono collocate nei corridoi del Palazzo, risalenti a 1700 e 1800 raffigurano
scene di devozione religiosa e di vita quotidiana consentendo di ricostruire
degli interessanti spaccati della vita passata. La sala telaio ospita
gli strumenti utilizzati in passato per la lavorazione di lana e lino,
attività di notevole importanza per l'economia locale e regolamentata
dagli statuti bormini.
Altre sale espongono invece testimonianze di antichi mestieri tra i quali:
il falegname che provvedeva alla realizzazione di mobili e attrezzi utilizzati
nelle varie attività artigianali; il ciabattino, attività
stagionale a carattere migratorio in quanto praticata solo nei lunghi
mesi invernali al termine dell'attività agricola spostandosi di
paese in paese per realizzare e riparare scarpe; il contadino, è
forse questa l'attività a cui sono legati un maggior numero dì
oggetti in quanto era sicuramente la più praticata nel mondo rurale
dell'epoca.
Infine non possiamo non citare i numerosi oggetti risalenti alla prima
guerra mondiale combattuta sul fronte Ortles-Cevedale; ancora oggi gli
escursionisti che si inoltrano nelle valli e nelle cime della Magnifica
Terra possono ammirarne tangibili segni se non veri e propri resti. Negli
ultimi anni nuovi oggetti si sono aggiunti a quelli già presenti;
infatti l'aumento della temperatura ha causato un progressivo scioglimento
dei ghiacciai consentendo così il recupero di numerosi reperti
bellici. Tra i più curiosi un portavivande costituito da un cassone
montato su un paio di sci che poteva essere facilmente trainato, oppure
degli scarponi con suola di legno e tomaia di panno che venivano calzati
dalle sentinelle sopra gli scarponi normali per proteggersi dal freddo.
Chiudiamo qui il nostro elenco e vi invitiamo a visitare il museo, ricordando
che esso, di proprietà comunale, è collocato nel centro
di Bormio e può essere visitato 5 giorni alla settimana. Orari
di apertura al pubblico:
- dal mese di gennaio a Pasqua: tutti i giorni dalle 15.00 alle 19.00
- chiuso la domenica;
- dal 15 giugno al 15 settembre: tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.30
e dalle 15.00 alle 19.00. Il venerdì apertura serale dalle 21.00
alle 23.00 - chiuso il lunedì mattina;
- festività natalizie e pasquali: tutti i giorni dalle 10.00 alle
12.30 e dalle 15.00 alle 19.00;
- altri periodi: aperto il martedì, giovedì e il sabato
dalle 15.30 alle 18.30.
Vi invitiamo a visitare le pagine del sito dedicate alla cittadina di
Bormio in cui troverete
consigli per nuove visite culturali ma anche informazioni sulla gastronomia
locale, sui prodotti tipici e sulle manifestazioni della zona. |