Rifugio San Marco 2000

Al Passo S.Marco di Albaredo a quota 1850 metri
mappamondo stilizzato Partenza :
Rifugio San Marco 2000 (m 1850)

Arrivo :
Rifugio San Marco 2000 (m 1850)
Dislivello Complessivo :
raggiungibile in auto
Tempo di percorrenza :

Elementi di interesse :

Itinerario Sintetico :

Bellezza ( 0 / 5 )
Fatica ( 0 / 5 )
Pericolosità ( 0 / 5 )

MAPPA

Coordinate GPS : 46.038891° N 9.629806° E

GALLERIA IMMAGINI

DESCRIZIONE DELL'ESCURSIONE

Autore: D. Discacciati

Il nuovo rifugio San Marco 2000, che si affianca alla vetusta e carica di gloria Ca' San Marco, è raggiungibile per strada asfaltata sia da Morbegno, sul versante valtellinese, che da Mezzoldo, su quello bergamasco. Coloro che, invece, preferiscono farsi una bella camminata, come nei secoli scorsi, possono ancora utilizzare la Via Priula, percorso di interesse storico risalente al 1553. Fu, infatti, sotto la reggenza dell'allora podestà di Bergamo, Alvise Priuli, che venne realizzata questa strada. Lo scopo era di unire due stati alleati: la Repubblica Veneta, che si estendeva fino alla zona di Bergamo, ed i Grigioni, che occupavano la Valtellina, evitando così i pesanti dazi che si sarebbero dovuti pagare per passare attraverso il Ducato di Milano, all'epoca sotto la dominazione spagnola (la via collegava Venezia con Coira). Il dislivello è superabile in quattro ore, sia partendo da Albaredo che da Mezzoldo. Bisogna però dire che in alcuni punti, sul lato orobico, l'attuale carrozzabile si è sovrapposta al vecchio percorso. Da Albaredo (m. 915). Segnavia 11. Al termine della via San Marco, oltepassata la provinciale, troviamo la mulattiera che risale il versante prativo, passando accanto ad alcune baite. Poi diviene sterrata e, dopo aver riattraversato la provinciale, prosegue verso un posto di ristoro e da qui, in piano, fino alla chiesa della Madonna delle Grazie (m.1155). Oltre la chiesa, una sterrata scende verso il fondo della Val Pedena, poi, superato un torrente, risale alle case di Dosso Chierico (m. 1238). Sempre nel bosco, parallelamente alla provinciale, ma più in basso, risale la valle del Bitto, fino a giungere nella conca della Val D'Orta, ove termina l'abetaia. Proseguendo in salita, lasciata a sinistra la casera d'Orta Vaga (m.1700) e seguendo il tracciato dell'elettrodotto, arriva fino alla testata della valle, che rimonta tra pascoli e pietraie, fino a giungere al passo (m. 1991). Occorre ora divallare nel versante bergamasco per un centinaio di metri prima di giungere alla Cà San Marco e successivamente al nuovo rifugio. Da Mezzoldo (m. 900). Segnavia 114. A Mezzoldo potremmo iniziare la nostra camminata già all'inizio del paese, dove troviamo il selciato della Priula sulla sinistra, nei pressi del cimitero. Decidiamo però di risparmiarci un po' di fatica e di arrivare in auto fino in centro. Qui giunti, dopo aver parcheggiato, prendiamo sulla sinistra, in salita, la via Bonandrini, che ci conduce al ristorante Balicco, dove incontriamo il nostro percorso. Poco dopo, giunti ad un crocefisso, attraversiamo la provinciale e saliamo verso monte, in un bosco di pecci. Più avanti, un tratto incassato nella valle ci obbliga a seguire l'asfalto per circa un chilometro. Quando la strada si avvicina al fiume, riprendiamo il percorso sulla sinistra e, salendo nel bosco, arriviamo al ponte Contagocce, dove attraversiamo il Brembo. Una ripida rampa ci conduce fino alla diga che chiude il bacino di Ponte dell'Acqua (m. 1272). Tornati sulla carrozzabile, oltrepassiamo l'omonimo abitato e poi, sulla sinistra, imbocchiamo l'antico tracciato che conduce al ristorante Rossi e quindi entra nel bosco. Proseguendo in salita, oltre la pecceta, raggiungiamo i prati dell'Alpe Arcogno ove troviamo una casera (m. 1657) e più avanti un'altra (m. 1757). A questo punto ci ricongiungiamo alla provinciale nei pressi di un tornante. Seguiamo ora il crinale, tra la Valle di Mezzoldo e la Val Mora, in un tratto in cui il selciato è ancora ben conservato e arriviamo al tornante ove sorge il nuovo rifugio. Ricordiamo, infine, che al rifugio arriva la quarta tappa e dal rifugio parte la quinta tappa del sentiero Andrea Paniga.

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